Lavorare con le fiabe in classe è veramente utilissimo!
Ma l’applicazione dipende dall’ età dei bambini.
Quando i bambini sono ancora piccoli occorre che ascoltino molte fiabe diverse, per familiarizzarsi con il genere narrativo e con la struttura tipica della fiaba, con i suoi personaggi caratteristici e con la sua cadenza: dover compiere un’impresa quasi impossibile, poter contare su aiutanti magici e arrivare al lieto fine.
Quando i bambini crescono vogliono essere più partecipi e più attivi: allora è meglio far inventare le fiabe a loro.
Come praticamente?
Valutiamo un percorso per età e per gradi di istruzione.
All’asilo e nelle scuole materne è importante soprattutto raccontare molte fiabe ai bambini e saperle scegliere in modo opportuno.
Quali fiabe scegliere? Le fiabe classiche che finiscono bene.
Queste fiabe hanno una caratteristica in comune: sono state selezionate da millenni di cultura e riguardano problemi universali e soluzioni sempre valide.
Non è un caso che si siano tramandate così per lungo tempo: la prima versione conosciuta della fiaba di Cenerentola risale a più di 2000 anni avanti Cristo ed è originaria della Cina (cosa che si nota perché in Occidente avere un piedino molto piccolo non è mai stato un segno di speciale valore…) Ne ritroviamo versioni nell’Egitto dei Faraoni e nella Roma antica.
Ma di che cosa parla in sostanza la fiaba di Cenerentola? Della rivalità tra fratelli, del disamore materno, dell’assenza paterna, del non venire riconosciuti per il proprio valore nell’ambito domestico, della necessità di uscirne per sviluppare una vita autonoma…
Temi immutati nei secoli perché riguardano problemi umani comuni e percorsi fondamentali di crescita.
Lo stesso si può dire di tutte le fiabe classiche: Biancaneve, Rosaspina, la Bella Addormentata, i Sette Capretti, Pollicino e via dicendo: ne potete trovare l’intera raccolta ovunque.
Ai primi livelli di formazione è molto importante fornire ai bambini una serie di fiabe più ampia possibile: poi sceglieranno loro quella che diventerà la loro preferita perché riguarda simbolicamente i problemi che si trovano ad affrontare in quel momento.
Una grande capacità dell’educatore è rendere le fiabe vive e interessanti anche per il modo in cui le racconta e le propone: scegliendo il momento giusto e usando il tono di voce e la drammatizzazione. Avrei una cosa curiosa da dire riguardo al far recitare le fiabe dai bambini stessi, ma rimando al prossimo articolo per non allungare troppo.
Usate alle elementari le fiabe sono uno strumento fantastico perché hanno l’effetto secondario di far comprendere più matematica e grammatica di quanto si possa immaginare!
Sembra strano? No, non lo è affatto: la fiaba segue dei procedimenti logici e analogici molto rigorosi e delinea un quadro d’insieme che contiene interazioni multiple e conseguenti. Può costituire uno strumento impagabile per avvicinare i bambini a un universo di correlazioni e di nessi logici con un linguaggio figurato che intendono subito. E che servirà moltissimo per spiegare la grammatica e l’aritmetica!
Ma… ma alle elementari non si possono semplicemente raccontare delle fiabe aspettandosi che l’intera classe le segua! E non le si può imporle come strumento didattico perché perderebbero tutta la loro magia.
Allora che fare?
Una grande soluzione è formare dei gruppi e far inventare le fiabe ai bambini stessi.
Ho strutturato un metodo che prevede anche l’uso di carte da gioco tra cui pescare per formare la combinazione base: Protagonista-Nemico- Strumento magico aiutante. C’e una serie di carte disegnata da bambini delle elementari in appendice al mio libro : “Come Raccontare una fiaba” Red Edizioni, ma poi ogni classe si diverte a costruire da sola il suo proprio mazzo e questo fa parte del gioco.
E’ un metodo molto semplice e già ben sperimentato di lavoro in classe.
Sta poi alla abilità dell’insegnante formare i gruppi in modo da facilitare la comunicazione e la creatività dei piccoli: è importante formare dei gruppetti di 5-6 bambini, costituiti in modo tale che ognuno trovi il suo spazio e la possibilità di parlare. E assicurarsi che questo succeda e valorizzare i risultati.
C’è una sorta di periodo critico in cui i ragazzi non vogliono più avere a che fare con le fiabe perché le ritengono ‘cose da bambini’, ma questo dipende molto da come gli vengono presentate.
Le fiabe in realtà non sono per nulla delle ‘cose da bambini’: fino a pochi secoli fà erano considerate una letteratura d’elezione per adulti colti, e prima ancora erano la forma di trasmissione orale della saggezza collettiva.
I ragazzi possono essere facilmente avvicinati a questa modalità di comunicazione simbolica per archetipi, se gli si spiega bene il valore dei simboli e delle dinamiche di creative di problem solving.
Inventare fiabe alle scuole superiori diventa un metodo eccellente per poter esprimere poeticamente i turbamenti e i conflitti dell’età di passaggio e offre uno strumento impagabile per orientare le energie e per trovare nuovi equilibri.
Oltretutto la fiaba appartiene a tutti i luoghi e tutti i tempi e i ragazzi delle superiori sono ormai mentalmente pronti a cogliere pienamente la ricchezza di confronto multiculturale, appassionandosi a scoprire le fiabe di altre culture: fiabe tanto diverse eppur tanto simili nella loro struttura archetipica, che ci danno il senso si ciò che è umano e universale…
Paola Santagostino
Dott.ssa Paola Santagostino: Psicologa e Psicoterapeuta specializzata in Medicina psicosomatica vive a Milano dove tiene sedute individuali di terapia e di consulenza e conduce Corsi e seminari in tutta Italia. E’ autrice di molti libri sui bambini.
Anche consulenze individuali.
Per contattare l’autrice: contatto@paolasantagostino.it 02.6555635
CORSI PER INSEGNANTI E GENITORI con programma dettagliato.
Dottoressa ho letto che tiene dei Corsi sulla fiaba per bambini e sarei molto interessata a partecipare ma non trovo le date. Potrebbe informarmene? Grazie Benassi (insegnante elementare)
Insegno lettere alle scuole superiori e vorrei impostare un progetto di lettura e discussione delle fiabe basata sul confronto interculturale. Eventualmente anche aggiungendo una pratica creativa di produzione di fiabe ma su questo temo di non essere preparata a comprenderne i risvolti psicologici. Può aiutarmi a sviluppare questa iniziativa? La ringrazio anticipatamente. Lucia
Sto organizzando laboratori sulle fiabe nell’ambito del primo ciclo e vorrei approfondire l’argomento con lei. Ho letto il suo libro “Come raccontare una fiaba” e mi è stato utilissimo per capire meglio come procedere, ma avrei delle domande molto specifiche da rivolgerle riguardo ad alcuni classi con bambini difficili e con situazioni sociali particolari. Posso chiederle un appuntamento privato? Grazie Gloria
Appassionata di fiabe fin da ragazza ne scrivo anche di mie e le invento regolarmente per i bimbi dell’asilo in cui lavoro. Vorrei sperimentare la modalità interattiva che lei suggerisce nel suo libro.
E’ troppo presto per i bambini dell’asilo?
Io noto una grande differenza di sviluppo tra uno e l’altro: alcuni sarebbero già perfettamente in grado di costruire una storia da soli e altri decisamente no. Come potrei fare per non lasciar indietro nessuno?
Siamo un gruppo di insegnanti elementari di Pavia e stiamo programmando per quest’anno scolastico dei lavori interclasse basati sulle fiabe e sulla messa in scena si una favola inventata interamente dai bambini in gruppo. Abbiamo già la gentile collaborazione di una teatro-terapeuta che ci aiuta nella realizzazione pratica delle scene e nella recitazione. Però discutendo insieme in fase di progettazione sono emersi molti dubbi di tipo ‘psicologico’ su come distribuire i ruoli tra i bambini. L’anno scorso alcune di noi avevano già messo in scena una fiaba inventata dalla classe e c’erano stati problemi sulla scelta del protagonista e dei vari personaggi: per esempio a chi far fare la parte ‘del cattivo’? chi recitava l’eroe si era fin troppo inorgoglito e molti si erano sentiti esclusi e relegati a fare ‘l’albero’!!!
Come si fa a trovare una modalità corretta? Anche discutendone insieme alla teatroterapeuta non ci siamo poi trovate d’accordo tra noi sui criteri di scelta e non sappiamo come risolvere i nostri dubbi. Vorremmo sentire il suo parere e avere da lei dei suggerimenti precisi su come procedere. Grazie
Mi rivolgo alla Dottoressa Santagostino per chiedere una informazione: non ho visto Corsi in specifico su come utilizzare la fiaba a scuola e a me invece interesserebbe moltissimo proprio questo argomento. Sono insegnante elementare e appassionato di fiabe da sempre, ne scrivo e le racconto ai bambini in classe ma vorrei approfondire il suo metodo. Tiene dei corsi su questo tema? Quando? Quale è il costo? Grazie anticipatamente della sua attenzione. Davide
Buongiorno a tutti. Sono insegnante e danzaterapeuta, utilizzo spesso le fiabe nel mio lavoro con il corpo. Mi piacerebbe approfondire l’argomento con lei Dott.ssa Santagostino, che di fiaba terapia è una esperta!e discutere delle potenzialità dell’abbinamento della fantasia al movimento corporeo: tema su cui sto scrivendo un libro. Sarebbe possibile incontrarla? Le lascio la mia mail e recapito telefonico Michela
Ho letto il suo libro e l’ho trovato utilissimo. Pensi che ne ho regalata una copia alla insegnante di mio figlio sperando che ne tragga spunto per far lavorare i bambini anche con la fantasia. Spesso ho l’impressione che la scuola di oggi trascuri troppo questi aspetti a favore della didattica tradizionale. Ma forse sono io che ho nostalgia della mia vecchia maestra che ci raccontava le fiabe a scuola ed erano i momenti più belli! Buona giornata e grazie del post interessante. Anna
Sono Arte Terapeuta e mi occupo in particolare di laboratori teatrali per le scuole elementari e utilizzo spesso le fiabe come materiale base su cui lavorare. Ci sono alcuni aspetti della drammatizzazione delle fiabe su cui ho dei dubbi specifici (non tecnici ma diciamo ‘psicologici’) e mi piacerebbe sviscerare il tema partecipando eventualmente a un suo Corso. Ho letto il programma e lo trovo molto interessante, mi chiedo se c’è modo di approfondire l’argomento che mi preme. In attesa di una sua cortese risposta le porgo i miei saluti con sincera stima e ammirazione per il suo lavoro. Corrado FT
Dottoressa vorrei da lei un parere sulla mia impostazione di lavoro, sono sempre stata molto appassionata di fiabe ma il mio utilizzo è come dire ‘ruspante’ : il lavoro di una autodidatta basato solo sulla mia grande esperienza con i bambini. Gradirei un confronto con una persona come lei che si occupa dell’argomento in maniera professionale. Mi sarebbe davvero di grande aiuto. E’ possibile avere un incontro privato?
Grazie Laura m
Carissima Paola grazie di avermi aiutato a impostare il programma fiabe con i bambini, è stato un successo! I tuoi consigli sono stati preziosi e la tua generosità e disponibilità davvero unica, sei una persona splendida e sono onorato di conoscerti.
Nicola
Mi occupo da molti anni di teatro e di espressione corporea e adesso sto organizzando un corso per le insegnanti del circolo didattico di mia figlia. Lo scopo è aiutarle a utilizzare più proficuamente le fiabe nella didattica scolastica dell’infanzia coinvolgendo anche il corpo e sviluppando capacità espressiva. Vorrei conoscerla per approfondire l’argomento e avere da lei alcuni suggerimenti riguardo agli aspetti simbolici delle fiabe su cui non sono particolarmente ferrato. Sarebbe disponibile ad aiutarci?
Gentile Dott. c’è un aspetto del suo libro che vorrei chiarire meglio ed è la formazione dei gruppi di lavoro sulle fiabe.
Se metto insieme i bambini particolarmente loquaci e crativi con quelli più riservati finiscono per inventare tutta la fiaba loro, ma se costruisco gruppi omogenei i prodotti poi sono molto sbilanciati. O devo lasciar scegliere a loro in che gruppo lavorare? Come mi consiglia di fare?
Grazie anticipatamente. Annabella maestra elementare.
Molto interessante! Avevo letto il suo libro “Come raccontare una fiaba” e da allora ho raccontato ancor più fiabe sia ai miei figli che ai bambini dell’asilo in cui lavoro :))))
Sono educatrice d’infanzia e il prossimo anno mi daranno la classe dei bambini più grandicelli, li conosco già e alcuni sono davvero sveglissimi e molto creativi. Mi chiedo se con loro potrei usare le carte per fargli inventare fiabe in gruppo o se è ancora troppo presto.
Un cordiale saluto e grazie
Ursula
Sono una insegnante elementare e uso molto le fiabe in classe. Trovo che siano un ottimo strumento per lavorare con i bambini, sono sempre interessati a ascoltarle e sviluppano molto la loro creatività.
Recentemente stiamo iniziando con una Associazione di volontariato un lavoro in collegamento con una classe del Senegal, noi prepariamo dei tabelloni con una fiaba raccontata a disegni e l’altra classe farà lo stesso e poi ce le scambieremo. I bambini ne sono assolutamente entusiasti e anche io aspetto con curiosità i risultati.
Ho appena iniziato a leggere il suo libro “Come raccontare una fiaba” e vedo che lei propone di inventare fiabe a piccoli gruppi pescando le carte del protagonista-nemico-alleato. Mi sembra un metodo molto valido e interessante, lo proveremo anche noi appena finito il lavoro sui tabelloni. Grazie del suggerimento e la terrò aggiornata.
Verrei volentieri a un suo Corso di Formazione per insegnanti, ma non ne ho visti indicati in calendario. Quando sarà il prossimo?
Grazie Anna Arnoldi
GRazie: sono venuta ad ascoltare la sua conferenza e ho messo subito in pratica quel che diceva. La classe ne è stata entusiasta e lavorava con una passione e una creatività che non gli avevo mai visto prima. Penso davvero che questo metodo aiuti i bambini a sviluppare le loro capacità su molti fronti. Maestra Melinda
Buon giorno Dottoressa. Sono un’insegnante elementare da sempre appassionata di fiabe e le uso anche a scuola. Ho letto il suo libro “Come raccontare una fiaba” e trovato utilissimo il gioco delle carte che propone nell’ultimo capitolo.
Le scrivo per chiederle un favore: mi potrebbe aiutare a impostare meglio con la sua lunga esperienza un Progetto Educativo basato sulle fiabe per i bambini di 3° elementare che vorrei presentare alla Direzione Didattica per svilupparlo l’anno venturo?
Grazie anticipatamente e a presto.
Valeria