L’ansia è un disturbo tipicamente umano, perché si basa sull’ampia capacità di pre-vedere e quindi anche di pre-occuparsi per eventi che forse non accadranno mai.
Chi ne soffre avverte soprattutto fastidiosi sintomi fisici: il battito cardiaco che accelera, difficoltà di respirazione, le cosiddette ‘farfalle nello stomaco e gambe molli’, giramenti di testa e vertigini con la sensazione di star quasi per svenire, sudorazione abbondante etc… e intanto prova una grande angoscia e non ne vede motivo: come se tutto stesse accadendo suo malgrado..
Vediamo di inquadrare l’ansia in un campo di significati un po’ più ampio che spieghi meglio come si produce e che cosa fare in merito.
LE REAZIONI AUTOMATICHE DI FRONTE A UN PERICOLO
Per capirle dobbiamo fare una galoppata all’indietro nel tempo e parlare dei meccanismi automatici di reazione al pericolo che si scatenano in noi come negli animali .
Gli animali hanno una capacità di previsione ridotta rispetto all’uomo: i pericoli che si trovano ad affrontare sono dei pericoli reali e presenti in quel momento: come una minaccia alla vita, al territorio, o alla prole. E sono pericoli che hanno una sorgente ben definita: un aggressore o un fenomeno naturale.
Di fronte a tutta questa serie di minacce alla sopravvivenza abbiamo strutturato, nel corso di milioni di anni, delle reazioni automatiche molto efficaci per fronteggiarle.
Le reazioni più classiche sono:
1) lottare o fuggire: una rapidissima valutazione di forze produce una reazione attiva e tipicamente motoria: aggredire il nemico, oppure scappare via velocemente.
2) paralizzarsi: di fronte a certi nemici però è inutile cercar di fuggire o di aggredire, è meglio provare a rendersi invisibili e sperar che l’aggressore non ci noti e si allontani.
3) arrendersi: molte specie animali non uccidono un nemico che dà segni evidenti di resa: il combattimento è finito e non infierisce.
Tutte queste reazioni hanno il loro senso e a secondo della circostanza e sono efficaci di fronte a una minaccia fisica alla sopravvivenza.
PERICOLI PENSATI
Le minacce alla sopravvivenza sono una situazione comune per gli uomini e le donne di oggi?
Neanche per sogno! La maggior parte delle persone passa l’intera vita senza mai trovarsi in una situazione di reale pericolo per la propria sopravvivenza. E quando un pericolo di questo tipo esiste non c’è il tempo di diventare ansiosi: si è troppo occupati a salvarsi la pelle!
Che cosa viene minacciato allora nella normale esistenza quotidiana? Non la vita, semmai si tratta di minacce all’ immagine di sè o a qualcosa che ci è caro o che consideriamo ‘nostro’ in senso molto lato. Osserviamo le situazioni più comuni che mettono ansia: il rischio di fare una brutta figura, di perdere l’affetto o la stima di una persona cara, la possibilità di subire un danno economico….
Non sono dei veri pericoli di vita e sono delle situazioni PENSATE e anche spostate nel futuro: sono previsioni mentali di qualcosa di negativo che potrebbe anche succedere.
Di fronte a questo tipo di minacce le reazioni automatiche di difesa non sono efficaci: non possiamo fuggire o aggredire il cellulare con cui ci hanno dato una brutta notizia, e neanche paralizzarci o mostrargli la carotide in segno di resa servirebbe…
I pericoli con cui abbiamo a che fare oggi sono sopratutto dei pericoli pensati e scatenati da stimoli e da notizie ricevuti per lo più in forma verbale.
MA IL CORPO REAGISCE
E’ proprio questo che crea il problema: il nostro corpo si prepara comunque a reagire alla minaccia: l’aumento del battito cardiaco e della frequenza respiratoria, del tono muscolare e dell’adrenalina in circolo sono adattamenti eccellenti per prepararsi a lottare fisicamente o a fuggire, ma dato che queste reazioni motorie sono inutili e non vengono messe in atto, e si percepisce solo una modificazione fisica non voluta. E questo vale anche per le altre forme di reazione.
L’ansia è una reazione rapidissima : un flash di pensiero si è presentato alla nostra mente e ha inviato un segnale di pericolo: la reazione è partita e tutto si è svolto in maniera così veloce che non abbiamo una percezione chiara della sequenza, ma solo degli effetti. Il coinvolgimento dell’amigdala e dell’ippocampo nello scatenamento delle reazioni ansiose ci dice che sono avvenute delle valutazioni primordiali di bene/male e di possibile pericolo associate a ricordi che hanno attivato la risposta dei centri vegetativi.
ALLORA CHE FARE?
Che cosa fare allora? Quel che fa la maggioranza della gente è assumere dei farmaci tipo benzodiazepine per calmarsi, ma questo non cambia i meccanismi di pensiero che hanno generato l’ansia. L’effetto consiste in un intervento chimico sui sintomi e questo tipo di farmaci dà dipendenza e assuefazione. Possono funzionare nell’emergenza ma non possono essere assunti per tutta la vita per tamponare i risultati di una attitudine mentale a pre-occuparsi fuori luogo.
Per liberarsi dall’ansia occorre intervenire su tre fronti contemporaneamente:
1) capire quale è la minacia nel momento presente, e quindi se è possibile mettere in atto delle reazioni non automatiche e davvero efficaci
2) modificare l’abitudine mentale a preoccuparsi per eventi puramente ipotetici, che mantiene il corpo in uno stato di costante e inutile allarme
3) scaricare la tensione fisica già accumulata e imparare delle tecniche per non aggiungerne altra.
PASSO DOPO PASSO
Mi spiego meglio, riassumendo ogni passaggio:
INDIVIDUARE IL MOTIVO CONTINGENTE : occorre rendersi conto di che cosa sentiamo minacciato in quel momento, e mettere a punto delle nuove modalità di reazione. Si tratta di un percorso che non possiamo sperar di delegare a una pillolina, che faccia tutto il lavoro al posto nostro. Risolvere gli stati d’ansia cronici vuol dire riequilibrare il rapporto tra l’attività di pensiero e il corpo (che poveretto mette semplicemente in atto dei meccanismi naturali di reazione al pericolo, che sono ancora utilissimi quando si tratta di una reale minaccia alla sopravvivenza!) e che non è responsabile dei cambiamenti avvenuti negli ultimi centomila anni, per cui adesso non dobbiamo affrontare una tigre, ma ci preoccupiamo di quel che potrebbe danneggiare la nostra immagine… Quale è esattamente il pericolo? Che cosa rischiamo di perdere? C’è qualcosa che possiamo fare, qui e ora?
MODIFICARE LE ABITUDINI MENTALI: perché la cura duri nel tempo occorre modificare le abitudini mentali a preoccuparsi costantemente, perchè la catena degli “ e se poi…” è infinita e riusciremo sempre trovare un nuovo motivo di preoccupazione… L’ironia della sorte è che nell’ansia la capacità di previsione (che è intesa per proteggerci meglio) è andata ormai ben oltre la sua funzione, ed è diventata nociva. La capacità di immaginare situazioni future ci ha permesso di organizzarci meglio e l’intenzione ‘positiva’ della pre-occupazione sarebbe quella di non farci cogliere impreparati dagli eventi. Ma nell’ansioso questo meccanismo è andato completamente fuori controllo, e così spreca moltissima energia a fronteggiare delle minacce ipotetiche e non gliene resta poca per gestire le situazioni reali: l’energia impiegata a pre-occuparsi è tutta energia sottratta all’ occuparsi.
SCARICARE L’ACCUMULO DI TENSIONE FISICA: quando ormai si è creato un accumulo di tensione nel corpo, si verificano delle reazioni a catena dovute allo stato di allarme protratto troppo a lungo. Allora occorre scaricare l’ eccesso di stress con le tecniche più adatte a secondo del caso specifico: ad esempio a volte del moto fisico vivace può riuscire sfogare la tensione muscolare preparatoria di mille lotte e di mille fughe mai avvenute, mentre altre volte è meglio ricorrere a tecniche di rilassamento per evitare di caricare altra tensione.
L’ANSIA COME AMICA
C’è un’ansia lieve e legata al momento che è del tutto naturale e che proviamo tutti: quando teniamo molto a qualcosa … che potrebbe anche andar male… il cuore ci batte più forte. E’ una forma di energia spontanea, e un segnale di emozione che si mescola all’aspettativa e al desiderio.
C’è anche un‘ansia esistenziale’ legata alla nostra condizione umana: mille possibilità ci si offrono, mille strade e mille scelte, quale via prendere? Quest’ansia è stata chiamata da molti autori ‘il prezzo della nostra libertà’ a paragone degli animali, che sono più vincolati a reazioni istintive sempre uguali, che offrono una gamma ridotta di possibilità.
Ma qui sto parlando dell’ansia cronica o degli attacchi di ansia acuta, di quell’ansia percepita soggettivamente solo come sintomi fisici.
Anche questa ansia può essere una grande amica: ci segnala qualcosa e qualcosa di importante da ascoltare.
Forse in quel periodo di vita non siamo in armonia con la nostra natura; forse affrontiamo gli eventi in modo troppo angosciato; forse non stiamo facendo un tipo di vita adatto a noi…
I motivi possono essere parecchi e diversi, ma se riusciamo ad ascoltare il messaggio che l’ansia ci sta inviando, se riusciamo a percepirla quando accade, e a lasciarla esistere, lasciandole lo spazio per manifestarsi, spesso ci rivela da sola il suo significato più profondo e con questo ci dona un vero tesoro: che ci indica la via da prendere e ci cambia la vita in meglio…
Dott.ssa Paola Santagostino: Psicoterapeuta specializzata in Medicina psicosomatica, tiene sedute individuali di terapia e consulenza e conduce corsi.
Questo articolo fa parte di una serie in cui c’è anche: ” Esempio di guarigione di un caso di ansia grave”
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salve sono luigi soffro da parecchio tempo di crisi di ansia e panico non so più cosa fere aiutatemi
Buongiorno Dottoressa,
soffro di ansia da circa 6 anni, ovvero da quando ho saputo di diventare papà.
Raramente mi è capitato di leggere una descrizione così chiara e convincente per chi, come me e tante altre persone, collega problemi di salute fisica agli attacchi di ansia o di panico, mettendo in atto una costante ricerca di una patologia che, il più delle volte, non esiste.
Nonostante i numerosi esami medici ai quali mi sono sottoposto non è emerso, per fortuna, alcunchè rispetto a ciò che pensavo di avere. A questo punto, mi sono arreso e convivo con ansia (spesso) ed attacchi di panico (raramente), che arrivano all’improvviso, senza una ragione apparente. Ho provato ad associare questi episodi a cose che mi sono accadute poco tempo prima o che mi destano preoccupazione ma, ahimè, non sono risuscito a venirne a capo…
Mi complimento per le parole che è riuscita a scrivere, le quali non risolvono, ma aiutano molto.
Salve dottoressa.
Dopo aver avuto delle esperienze brutte di saluteriguardante un mio familiare… ho cominciato ad avere pensieri ansiosi negativi del mio futuro… paura di nin farcela paura di avere una mia famiglia paura di perdere il controllo. ..di diventare pazza pensieri che ancora tutt’ora non se ne sono andati del tutto. Come se la mia concentrazione si focalizza sempre su questi pensieri. Facendomi salire l ansia. cosa puo consigliarmi. Aspett una sua rispo. Grazie
Salve dott.sa sono Pasquale,
ho condiviso molta parte della mia vita con ansia e depressione, quando finalmente mi sono liberato dalla depressione ecco che l’ansia ha preso il sopravvento rendendomi insicuro: il cuore mi schizza del petto e divento scorbutico con tutti non diano il 100% come faccio io, questo però dopo un po’ mi crea dei sensi di colpa, crede che posso riuscire a convivere con questa mia problematica? mi aiuti
Dottoressa sono entusiasta del suo corso! Mi è servito moltissimo, ho fatto tutti gli esercizi e l’estate è passata che è stata una meraviglia! Sono andata al mare con i miei e non ho avuto ansia nè durante il viaggio, nè quando andavamo in posti affollati, appena mi veniva un accenno facevo gli esercizi e prendevo i Fiori di Bach e mi passava. Grazie Grazie Grazie. Annalisa
Soffro di ansia direi ‘da sempre’ o almeno da quando ricordo!! Ho visto che tiene dei corsi potrei partecipare? In che città si tengono? Costo? Grazie
Mi monta questa ansia terribile che mi prende alla gola e mi sembra di non riuscire più a respirare, il cuore mi batte a mille poi mi viene la diarrea. Quando mi riprendo sono sfinita. Cosa posso fare?
Selye, il ricercatore che, come detto poc’anzi, aprì la strada a tutto il filone di ricerca sullo stress e sul concetto di psicosomatica, scoprì successivamente che le reazioni fisiologiche studiate da Cannon non erano le uniche manifestate da un organismo in difficoltà ma che costituivano una concatenazione di eventi omeostatici e modificazioni fisiologiche nella funzione di adattamento di cui la reazione d’allarme non è che il primo passo. Per questo, prendendo a prestito un termine dalla metallurgia che indicava gli effetti delle grandi pressioni sui metalli, Selye denominò stress quel insieme di modificazioni a carico dell’organismo e, più specificatamente, Sindrome Generale di Adattamento quel processo, articolato in tre fasi e finalizzato all’adattamento, scatenato da stimoli stressanti di natura diversa (Selye, 1936).
Dottoressa sto facendo gli esercizi che mi ha insegnato e va molto meglio. Grazie!
Mi presento: ho 41 anni, sposato con due bambine piccole, impiegato in una grossa azienda. Non mi ritengo un tipo nervoso nè irritabile ma ultimamente mi vengono delle crisi che penso siano di ansia. Scattano per un nonnulla e comincio come dice lei a pensare ‘e se poi…’ e nel giro di qualche minuto comincio a sudare come un pazzo, mi gira la testa e mi sento svenire. Entro in paranoia e non riesco a fermare i pensieri anche se mi accorgo che sono esagerati. Lei parla di tecniche per controllare i pensieri le potrebbe spiegare passo passo per favore? Grazie della attenzione attendo sua risposta. Ugo
Ho attacchi ansia e il medico mi ha prescritto xanax e serepin ma mi danno mal di stomaco. Ci sono dei rimedi naturali?
Ho solo 17 anni e mi trovo con l’ansia se devo fare una interrogazione mi si secca la bocca e tremo tutta anche se la so. Se devo uscire con un ragazzo non vado perchè mi sento male prima e ho il mal di stomaco e tremo. I miei litigano sempre e non gli voglio dire questo problema mi può aiutare? Grazie
Ho due bambine piccole e da quando sono nate io vivo in uno stato di costante apprensione per loro: mi preoccupo che gli succeda qualcosa, di non essere abbastanza brava come mamma, che si ammalino, che non mangino abbastanza. Adesso la piccola ha avuto la varicella e io sono andata nel panico totale. Come posso interrompere questa ansia costante che succeda il peggio?
Buon giorno Dottoressa, vorrei iniziare una terapia per l’ansia per liberarmene definitivamente. Ho già provato vari farmaci ma funzionano solo temporaneamente, adesso sono davvero stufa e vorrei far qualcosa di più radicale: capire le cause del mio stato di apprensione costante e porci rimedio. Mi può consigliare un terapeuta nella città di Teramo? Grazie per l’attenzione. Giovanna B.
Ho seguito il suo Corso che è stato interessantissimo e mi ha fatto capire tante cose su come mi produco l’ansia da solo con i miei circuiti mentali. La ringrazio, ne ho fatto tesoro e anche delle tecniche di rilassamento e devo dire che gli effetti si vedono. Grazie! Le anticipo che mi farò vivo per una consulenza individuale perchè c’è una questione di lavoro/famiglia che non mi sono sentito di esporre al corso e di cui vorrei discutere con lei privatamente. Franco
Il coinvolgimento dell’amigdala e dell’ippocampo nello scatenamento delle reazioni ansiose ci dice che sono avvenute delle valutazioni primordiali di bene/male e di pericolo associate a ricordi che hanno attivato la risposta dei centri vegetativi.
Sono ancora Marina e mi sono dimenticata di chiederle una cosa: quell’esercizio del ‘peggio del peggio’ non mi ricordo bene come si fa me lo potrebbe ripetere? Adesso le telefono e glielo chiedo però penso che se lo mettesse su internet potrebbe servire anche a tanta altra gente. Un saluto affettuoso MARINA
Vorrei rispondere a Joanna perchè io ero come te: avevo paura di tutto e di tutti e vivevo in uno stato di ansia e preoccupazione continua! Come fare a cambiare me lo ha spiegato la dottoressa durante il corso. Cose semplici e chiare però a me ci è voluto un po’ di tempo perchè non sono abitudini mentali che spariscono subito, ho dovuto lavorare su di me e fare gli esercizi ma adesso sto decisamente meglio e sento più fiducia in me stessa, sono meno spaventata e più ‘combattiva’. Quindi volevo dirti coraggio che anche le abitudini vecchie possono cambiare. Ciao.
Dottoressa è come dice lei: io mi paralizzo! Quando mi dicono qualcosa non so rispondere ho sempre paura di venir giudicata male e rimango lì come una scema. Leggendo il suo articolo ho pensato che forse sono io che vivo tutto come ‘una minaccia’ anche le interazioni normali. Magari una persona non aveva intenzione di attaccarmi o di sgridarmi per qualcosa, sono io che vivo sempre in difensiva e questo mi mette ansia. Poi diventa un circolo chiuso perchè mi sento bloccata e questo mi mette ancora più ansia e il cuore comincia a battermi forte e mi gira la testa. Ma come si fa a liberarsi da queste paure?
Ansia da prestazione è quello di cui soffro, capita ogni volta che devo affrontare un colloquio di lavoro, parlare in pubblico, anche solo presentare il resoconto mensile al mio capo. Sudorazione profusa battito accellerato difficoltà di respiro la bocca mi si secca e comincio quasi a balbettare, non vedo l’ora di scappare via e questo non mi fa fare bella figura e ne risente anche il mio lavoro (in tre anni neanche una promozione). Ho provato con xanax 50mg, zoloft, en, valium tutti prescritti dal mio medico ma non vedo miglioramenti. Cosa mi consiglia? vorrei davvero liberarmi da questo problema. Graie
GRAZIE DEL CORSO!!! Mi è stato utilissimo, sto facendo tutti gli esercizi e sento un gran miglioramento. Finalmente!!!
Ricordandola sempre con affetto e gratitudine un saluto da Genova. Gemma
Ho letto con attenzione e mi sta tornando la speranza. soffro da anni di crisi forti di ansia e panico che ormai limita da tempo la mia vita . ho seguito molti anni fa della psicoterapia ed un pò sono stata aiutata senza risolvere completamente il problema, in questo ultimo periodo si sono ripresentati i sintomi anche in situazioni che da anni non ne scatenavano più. dietro suggerimento di un’ amica ho iniziato delle sedute di psicoterapia ma sono molto costose e dovranno protrarsi per lungo tempo prima di dare dei risultati che mi consentano di vivere la quotidianeità senza stare malissimo e rinunciare ogni giorno ad affrontare qualcosa per il terrore che si scatena con forti crisi di ansia e tutti i sintomi annessi. Per favore mi aiuti , vivo a Roma , i suoi corsi si tengono solo a milano? attendo fiduciosa una risposta e La ringrazio anticipatamente
La Consulenza con lei è stata la migliore esperienza della mia vita. Mai trovata tanta disponibilità comprensione e aiuto efficace e chiaro. La ringrazio sentitamente rimarrà nel mio cuore. Grazie Diana PM
Nei commenti sento parlare di Fiori di Bach e dei loro buoni effetti. Mi potrebbe consigliare una terapia specificando le dosi e le modalità? Grazie
Non è facile cambiare delle abitudini mentali inveterate. Io sono abituato a pre—occuparmi, pre—vedere, pre—organizzare, tutto da sempre e sto attentissimo a non lasciarmi sfuggire nessun dettaglio. Una mia amica psicologa dice che sono ossessivo. Sarà ma comunque adesso mi rendo conto di stare esagerando e che questa abitudine mi danneggia e mi fa sentire sempre preoccupato e sotto tensione. Il chè ha sicuramente a che fare con i miei attacchi di ansia e con il fatto che ogni imprevisto mi manda nel pallone. Lei nei corsi insegna come fare a smettere? Si può cambiare? Ho 43 anni.
Buongiorno Dottoressa,
Ho 49 anni e da 17 soffro di giramenti di testa che, quando arrivano, mi compromettono pesantemente qualita’ della vita. ( l’anno precedente all’inizio dell’insorgere di questo problema e’ morta mia mamma ).
Inizialmente ho fatto esami clinici quali : r/x al cranio, tac ma tutto negativo. Sono poi andato da diversi neurologi i quali mi hanno prescritto terapie antidepressive ma senza risultati. Sono poi stato in analisi per diversi anni e devo dire la situazione e’ migliorata ma continuo ad averne. ( ora non sono piu’ in analisi; ho finito 3 mesi fa .)
I giramenti mi vengono quando mi rendo conto di aver dormito piu’ del ” dovuto ” o quando fumo una sigaretta ( fumo poco ) e questo mi fa pensare a sensi i colpa che innnescano il meccanismo. Mi piacerebbe avere un suo suggerimento, vorrei liberarmente definitivamente. La ringrazio.
a presto
L’ansia è il mio tormento da anni tendo a preoccuparmi per ogni singola cosa temendo sempre il peggio e la mia vita diventa un inferno. Mi rendo conto che ora trasmetto ansia anche ai miei figli che ormai stanno crescendo e mia moglie è una santa a sopportarmi ma la vedo sempre più provata. Vorrei uscirne in modo definitivo e ho sentito parlare molto bene dei suoi corsi. Potrei sapere costo e dove si tengono?
Grazie
Buongiorno, quali fiori potrei prendere per ansia e attacchi di panico? Con il caldo non sto per niente bene…
Grazie mille
Ho convissuto con l’ansia così tanti anni che credevo non me ne sarei mai liberato. Corrispondo in pieno al suo profilo: sempre un passo avanti a pensare a come schivare le disgrazie che potrebbero succedermi. Mi ero persino chiesto se stavo diventando paranoico.
Poi ho scoperto per caso delle tecniche di rilassamento e provando a farle mi sono accorto che mi sentivo decisamente meglio e pian piano la mia mente si calmava e cessava di angosciarmi. Adesso quando mi accorgo che inizia a correre avanti sulle preoccupazioni mi fermo e faccio gli esercizi e funziona. Lo consiglio a tutti. Tommaso
Soffro di ansia da molti anni e ho provato di tutto: psicofarmaci, tecniche di rilassamento e anche una psicoterapia di cui però ho fatto solo qualche seduta. La sua spiegazione generale mi sembra sensata perché sono una persona molto ansiosa, vedo pericoli dappertutto e tendo a immaginarmi sempre il peggio. ‘Angoscia’ è una parola che mi risuona perché fisicamente sento come un restringimento al petto che mi rende faticoso anche respirare.
Leggo nei commenti che lei consiglia dei di Fiori di Bach e li proverei anch’io. Può spiegare come si prendono o è meglio che le telefoni perché la posologia è personalizzata?
Dottoressa grazie della risposta al telefono! Sto prendendo i Fiori di Bach che mi ha detto e funzionano benissimo. Adesso sto meglio e mi sento molto più tranquilla su tutto. Ho anche ripreso a guidare da sola e domenica scorsa sono andata in treno fino a Verona senza nessun attacco di ansia. Le sono molto riconoscente e appena posso voglio venire a un suo corso sull’ansia per imparare anche gli esercizi. Oppure vengo da sola a conoscerla di persona e me li spiega in una seduta?
A presto Raffaella
Salve dottoressa,
Non so se ha ancora i miei messaggi dell’ultima volta e quindi si ricorda chi sono.
Visto che mi aveva aiutata consigliandomi i fiori di Bach per gli attacchi di panico volevo informarla che sto ricominciando a vivere.
Grazie anche alle persone come lei che aiutano le persone con disturbi d’ansia ogni giorno con costanza.
Nonostante io abbia solo 18 anni sappia che la stimo molto.
Ora ho raramente attacchi di panico e so controllarmi.
Volevo ringraziarla davvero, continuò a fare il suo lavoro, perché tantissimo ragazzi grazie a lei arriveranno come me a questo ottimo stato di salute!
Cordiali saluti.
Un grosso abbraccio.
Molto interessante! Penso che userò gli spunti di questo articolo per prendere delle decisioni. Perché ora come ora sono molto insoddisfatto della mia vita da tutti i punti di vista e forse è questo che mi fa venire gli attacchi d’ansia. Però invece di fare qualcosa di concreto mi perdo in angosce continue su quel che mi potrebbe succedere. Ha ragione a dire che non c’è fondo al ” .. e se poi…” a sera sono stremato perché ho passato la giornata a pensare alle peggiori cose che potrebbero succedere e a quel che potrebbe andare storto. Così poi non ho neanche più il coraggio o la forza di prendere iniziative perché sono troppo sopraffatto dalla paura.
Un allievo d’Esquirol, J. Moreau de Tours (1804-1884), in concomitanza con colleghi tedeschi, cominciò ad occuparsi delle forze irrazionali, emotive e nascoste della personalità, in perfetta consonanza con la tendenza romantica. Cercò di comprendere la persona come tutto, la totalità della persona malata. Si ebbero dei progressi rispetto alla tendenza puramente descrittiva, con l’anticipazione di alcuni aspetti della psicanalisi e con un avvicinamento notevole (superiore a quello dei predecessori e anche di molti successori) all’orientamento attuale. Moreau fece notare come il sogno potesse fungere da chiave di lettura per la comprensione dei disturbi mentali. Diceva che i sogni sono formati della stessa sostanza delle allucinazioni; non usò ancora il termine “inconscio”, ma vi giunse vicino. Comprese che il malato di mente “sogna da sveglio” e che “delirio e sogno sono identici”. Riteneva giusto considerare il malato di mente alienato dal mondo esterno, un essere che vive solo della sua vita privata interiore, vede e sente ciò che desidera vedere e sentire.
Iperfrontalità: il circuito fronto-striato valuta le conseguenze del comportamento in atto e regola i circuiti emozionali. Lesioni della corteccia orbito-frontale producono alterazioni dell’emozione, la persona sembra incapace di percepire il pericolo e avere reazioni di allarme. L’effetto opposto si ha in quella che viene definita iperfrontalità e che è tipica dei pazienti con DOC: costante ed eccessivo allarme anche di fronte a piccoli e spesso insignificanti segnali.
Il coinvolgimento dell’amigdala e dell’ippocampo nello scatenamento delle reazioni ansiose ci dice che sono avvenute delle valutazioni primordiali di bene/male e di pericolo associate a ricordi che hanno attivato la risposta dei centri vegetativi.
Che piacevole sentire una risposta così
calma e rilassata… Vorrei però chiedere
una sola cosa: possibile che un periodo
d’ansia in una donna di 43 anni possa
causare non solo giramenti di testa, ma
anche intontimento alla testa come se
tutti i riflessi fossero rallentati, come
se sulle cose che vedo capissi una frazione
di secondo dopo quello che ho visto,
una pesantezza alla testa da rimbambita?
La cosa mi spaventa molto: otorino e
medico di base non sanno spiegare.
Grazie
Salve, sono una ragazza di 25 anni e ho un serio problema con l’ansia, sono già anni che ne soffro e finora bene o male sono riuscita ad avere relazioni, ma il mio problema è che quando mi trovo davanti a delle situazioni che mi riguardano molto da vicino, che mi mettono in primo piano, mi viene un’ansia tremenda con nausea che mi blocca. Ho pensato di provare un ansiolitico, che non mi porti sonnolenza, ma credo che quello curi solo gli effetti fisici, il problema resterebbe.. Sono stata tempo fa da una psicologa e stavo bene, così ho smesso, adesso mi sono resa conto che quell’ ansia non se ne è mai andata.. Vorrei un parere: al momento non posso proprio permettermi di tornare in terapia o di andare da uno psichiatra.. vorrei un Suo parere.. La ringrazio e a presto!
Soffro di ansia da tanti anni e ho provato di tutto ma senza grandi risultati. Quello che lei ha scritto nell’articolo mi è stato di grande aiuto. Vorrei partecipare a un suo Corso per imparare anche le tecniche per affrontare l’ansia e il panico, solo temo che nello stato in cui sono adesso, rimanere lì due giorni sia troppo per me.
Lei mi terrebbe delle Consulenze individuali in cui mi spiega queste tecniche un’ora per volta? Questo forse potrei farcela a farlo facendomi accompagnare.
Perfetto! E’ esattamente quello che intendo dire: l’ansia fa parte dei meccanismi naturali che ci segnalano pericoli, situazioni che non vanno bene per noi o modalità del tutto inadatte di affrontarle… Se abbiamo la pazienza di ascoltare il suo messaggio ci regala dei veri tesori di comprensione e alla fine ci migliora la vita. Grazie tuo del commento. Paola Santagostino.
Che grande articolo.
Credo che l’ansia sia un’amica e che se uno cerca di combatterla come nemica possa causare problemi.
E’ giusto questo punto di vista?
Grazie